La maglia gialla del Tour e il Brunello di Montalcino: un incontro tra numeri uno

Sono due fatiche nobili, produrre vino e andare in bicicletta. Due mondi che sembrano lontani ma che invece sono più simili di quanto si pensi: per ottenere risultati ci vuole studio, preparazione, fiuto ed azione calcolata ma sempre con il cuore a guidare tutto. Il ciclismo è poesia, il Brunello è bellezza, tappe leggendarie si sono disputate in queste meravigliose colline di Montalcino e tanti campioni hanno deciso di festeggiare le loro fatiche vittoriose con una bottiglia di annata di Brunello. A Montalcino c’è anche un Museo dedicato al ciclismo e alla bici, si trova nell’azienda Ciacci Piccolomini d’Aragona. Paolo Bianchini custodisce un tesoro pieno di cimeli e trofei, maglie gloriose e ricordi preziosi. L’ultimo “regalo” è di quelli che “pesano”: la maglia gialla del Tour de France indossata da Egan Bernal, fantastico scalatore colombiano e vincitore della Grand Boucle a soli 22 anni. “Abbiamo un amico in comune – spiega Paolo Bianchini, proprietario di Ciacci Piccolomini d’Aragona – che durante la prima tappa del Tour de France di quest’anno ha incontrato Bernal che si è mostrato incuriosito dal mio museo. Sono riuscito ad avere la sua maglia con una dedica e la promessa che un giorno verrà a trovarmi”. La maglia gialla, quella più nobile del ciclismo incontra il simbolo dell’enologia italiana nel mondo. Non può che essere un successo.