Francesco Illy, la sua vigna a Podere Le Ripi e la densità di impianto

Francesco Illy, 62 anni, è il figlio maggiore della terza generazione dell’impero italiano del caffè, e non solo. fotografo professionista, considerato anche l’artista eccentrico della famiglia a Montalcino ha trovato le sue muse nell’arte, nel vino e in una donna.
Risale al 1987, nata nel ristorante dell’artista a New York, l’amicizia con Sandro Chia il quale lo invita al Castello di Romitorio, dove a Montalcino produce Brunello. È poi tramite l’enologo di Chia, Carlo Vittori, che 10 anni più tardi Francesco Illy riesce ad acquistare una cantina tutta sua in terra di Brunello: Podere le Ripi. 130 acri che includono boschi, uliveti e terriccio, argilla e calcare piste ideali per i vigneti. Nel 2000 inizia a piantare 5 acri di Sangiovese, poi, nel 2003, si inizia a produrre il primo Brunello di Montalcino che prende il nome “Lupi e Sirene”. Ma Illy non era ancora contento e sviluppa un altro ambizioso progetto: la densità di impianto. “Non sapevo molto di vino quando ho iniziato – racconta Illy a Wine Spectator – ma nei miei viaggi ho imparato che i vigneti piantati fittamente costringono le radici della vite verso il basso attraverso strati di terreno, il tutto serve per fare i vini più complessi. Così ho detto: “Perché non fanno una vigna densa a Montalcino?”. Due anni più tardi, in un viaggio in Borgogna, Francesco Illy si è abbattuto quando un produttore gli ha detto che non poteva fare un grande vino con vigneti che avessero meno di 35 anni. E, pensando di non voler aspettare i propri 90 prima di poter assaporare un ottimo vino proveniente dal suo terreno di Montalcino ha deciso di aumentare ulteriormente la densità pensando che più le viti sono vicine e più le radici sono costrette a scendere in profondità nel terreno.
Così nello stesso anno, Illy ha piantato un quarto di acro sperimentale ad una inaudita densità di 62.500 ceppi per ettaro.
Sorprendentemente, senza irrigazione, la vigna è sopravvissuta con poche vittime.
Con la vendemmia 2007, ha pubblicato i primi risultati, chiamati Bonsai: 600 bottiglie di Rosso di Montalcino maturate in botte per tre anni. Questo è forse il più coccolato e, più caro il Rosso di Montalcino (135 dollari).
Dopo l’introduzione del Bonsai, Illy ha continuato a sperimentare e ampliare.