Prima della stretta europea, ecco 54 ettari di diritti di impianto

È un vero e proprio last minute quello che la Regione Toscana ha messo in piedi liberalizzando entro. Una iniziativa, quella che la Regione Toscana ha messo in piedi liberalizzando entro il 31 dicembre 2015 54 ettari di diritti di vigneto, che precede l’entrata in vigore del nuovo regolamento comunitario che dal 1° gennaio 2016 regolarizzerà in maniera molto più ristretta l’accesso ai diritti da parte dei viticoltori. “Intanto come Regione ci sentiamo di dare questa ultima opportunità agli imprenditori toscani del settore che vogliano investire nel vigneto – spiega l’assessore all’agricoltura della Regione Toscana , Marco Remaschi ad Alessandro Maurilli per Agrisole – mentre stiamo lavorando in maniera intensa sui singoli territori per incontrare i soggetti interessati e spiegare con i nostri uffici la nuova normativa a livello comunitario che cambia in parte drasticamente un sistema che in Toscana in questi anni aveva funzionato in maniera efficace e con una crescita dei vini di qualità notevole rispetto anche ad altre regioni”.
La delibera della Giunta dei giorni scorsi sarà seguita da un decreto dirigenziale che metterà i viticoltori interessati nella condizione di acquisire i diritti messi in gioco dalla Regione. Si parla di un costo per ettaro di 1.500 euro e saranno disponibili per tutti quei viticoltori che erano già inseriti nelle singole graduatorie provinciali. il plafond di 54 ettari fa parte di un totale di circa 171 ettari di diritti di impianto e reimpianto appartenenti alla riserva regionale che sono stati messi sul mercato dalla Regione nei mesi scorsi. Soddisfazione per questa iniziativa da parte delle associazioni di categoria. A partire dalla Confagricoltura senese che proprio su queste tematiche aveva promosso un incontro tra produttori, consorzi e assessore per spiegare le nuove regole per acquisire i diritti. “Questo è un intervento positivo – spiega Giuseppe Bicocchi, presidente dell’Upa Siena – che precede un momento di incertezza sulle nuove regole del settore che dovranno essere valutate passo per passo per capire ireali vantaggi anche nel nostro sistema regionale”. I dubbi maggiori sulla nuova regolamentazione in vigore da gennaio vengono invece dai Consorzi di tutela, tutti uniti nel sollevare critiche rispetto al precedente modello. “Valuteremo la normativa solo dopo la sua entrata a regime – dicono i presidenti dei consorzi di Brunello, Vino Nobile, Chianti e Orcia Doc – per ora ci riteniamo preoccupati per un sistema che così penalizza la viticoltura toscana e italiana”. I viticoltori toscani hanno comunque tempo fino al 31 dicembre per approfittare degli ultimi 54 ettari a disposizione.