All’enologo di Podere Le Ripi, Sebastian Nasello, il Premio Gambelli 2016

Il più “gambelliano” dell’anno è un giovane enologo under 35, e la cantina biodinamica, finalmente ultimata, che lo vede impegnato nel vigneto Bonsai, il più denso al mondo (62.500 viti per ettaro), è quella di un eclettico vip-vigneron tra i filari di Brunello a Montalcino: è Sebastian Nasello, enologo di Podere Le Ripi di Francesco Illy, pronto al taglio del nastro della nuova “Cantina Aurea” (il grand opening il 20 febbraio nei giorni dedicati a Montalcino a “Benvenuto Brunello”) in bio-architettura.
A lui è andato, in occasione dell’Anteprima della Vernaccia a San Gimignano, il “Premio Giulio Gambelli” 2016, promosso da Aset – Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana e Igp – I Giovani Promettenti (blog-network costituita da Lorenzo Colombo, Roberto Giuliani, Carlo Macchi, Luciano Pignataro e Stefano Tesi), e dedicato al “maestro assaggiatore”, padre di molti dei vini mito della storia enoica della Toscana.
L’edizione n. 4 del Premio, assegnato al giovane enologo italiano il cui lavoro abbia saputo incarnare al meglio l’idea di vino portata avanti dal grande maestro del Sangiovese, rompe una tradizione ormai consolidata: una “firma” made in Toscana che arriva dopo tre edizioni che avevano visto primeggiare il Piemonte.
Al vincitore una targa e un assegno da 1.500 euro, grazie al contributo di alcune delle aziende di cui Giulio Gambelli è stato amico e consulente, dalla Fattoria di Rodano a Il Colle, da Montevertine a Poggio di Sotto, da San Donatino a Tenuta di Bibbiano e Tenuta Ormanni.