Sebastian Nasello, enologo Podere Le Ripi: “preferisco che siano i miei vini a parlare”

“Sono molto felice, anche se non amo troppo la mediaticità. Preferisco che siano i miei vini a parlare. Sono contento di poter restituire qualcosa ad un territorio che mi ha dato tutto”. Così Sebastian Nasello, enologo di Podere Le Ripi a Montalcino e vincitore della quarta edizione del Premio Gambelli, il riconoscimento, creato nel 2012 da Aset (Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana) ed Igp (I Giovani Promettenti), che premia l’enologo under 35 il cui lavoro abbia saputo incarnare l’idea di vino del grande maestro del sangiovese: rispetto ed esaltazione delle tipicità di ogni singolo vitigno, delle caratteristiche del territorio e delle peculiarità dell’annata.
“Ci tengo però a sottolineare – prosegue Nasello – che questo premio non sarebbe stato possibile se non avessi avuto la fortuna di lavorare in un’azienda speciale, dove un grande proprietario, un bel team e vigneti al posto giusto mi permettono di lavorare ad alto livello: voglio condividere questo momento con loro”.
Sebastian Nasello, classe 1987, dopo la laurea in enologia a Pisa arriva nel 2009 a Montalcino, con cui stabilisce da subito un legame forte che dura tuttora. Dopo una breve esperienza a Castelgiocondo, seguita da due anni e mezzo come enologo interno a San Filippo, dal 2012 sbarca a Podere le Ripi di Francesco Illy: è qui che si afferma, dando vita ad un rapporto umano e professionale giovane ma già ricco di riconoscimenti.
“La mia idea di vino? – ha concluso l’enologo “più gambelliano”, risultato primo dopo la degustazione alla cieca dei vini dei 19 finalisti – dopo un approccio orientato su altri aspetti, ho scoperto il piacere della semplicità proprio quando sono arrivato a Podere Le Ripi. Credo che un vino debba essere essenziale, diretto, territoriale e con meno artifizi possibili. Purtroppo, per ragioni anagrafiche, non ho avuto la fortuna di assaggiare i vini di Gambelli se non a distanza di diversi anni dalla vendemmia: di essi mi ha colpito proprio la semplicità e la capacità di raccontare il territorio, di esserne l’espressione, e questa è stata una grande ispirazione professionale”.
Oltre alla targa, grazie al contributo di alcune delle aziende di cui Giulio Gambelli è stato amico e consulente (Fattoria di Rodano, Il Colle, Montevertine, Poggio di Sotto, San Donatino, Tenuta di Bibbiano e Tenuta Ormanni), a Nasello è andato anche un assegno da 1500 euro.