Il Brunello di Montalcino al “Roma Wine Festival”

84 produttori, oltre 350 vini da tutta Italia, un focus territoriale dedicato ai vini del Lazio, ospiti d’onore i migliori Chateaux di Bordeaux, giornalisti internazionali come Derek Smedley, Charles Metcalfe e Bernard Burtschy, i buyer statunitensi di Marc De Grazia e Neil Empson, esperti di grande fama come l’enologo del Petrus-uno dei vini più famosi al mondo – Jean Claude Berrouet, vetrine personalizzate in un circuito di 21 enoteche romane.
I grandi rossi, dal Barolo al Brunello di Montalcino, dal Sagrantino al Montepulciano d’Abruzzo, dal Chianti al Barbaresco, i bianchi del Piemonte, della Liguria, del Trentino, del Friuli, del Lazio, della Campania e della Sicilia, le bollicine di Franciacorta e Valdobbiaddene, i moscati, i passiti ed altre preziosità del fine pasto. Eccellenze presentate da produttori come Tenute Cisa Asinari dei Marchesi di Gresy, azienda dell’anno 2008 della Guida D’Agata & Comparini ai Migliori Vini d’Italia, Biondi Santi, Buranco, Cavallotto, Antonelli, Zaccagnini, Donnafugata, Marchesi de’ Frescobaldi, Felsina, Badia a Coltibuono, Livio Feluga, Castel De Polis ed altre ancora da anni ai vertici della produzione vinicola italiana e, in alcuni casi, mondiale.
Di grande pregio anche le presenze di produttori emergenti come Ampeleia, il Borro, Collemassari, Cantina Sant’Andrea, Cupano, Casale della Ioria, Dei, Damiano Ciolli, Feudi Montoni, Quintodecimo, che si distinguono per la grande attenzione alla vinificazione di qualità ed a cui il mercato non manca di dare grandi soddisfazioni.
“Roma Wine Festival è una nuova opportunità per affermare la vocazione di Roma ad ospitare grandi eventi del vino, in una regione come il Lazio che, nel panorama enologico, si distingue per il percorso di qualità che ha portato negli ultimi anni molti dei nostri produttori a ricevere premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali” dichiara Massimo Pallottini, Commissario Straordinario dell’ARSIAL.
“Abbiamo voluto caratterizzare Roma Wine Festival” spiega Marco Panella, promotore con la società Publica dell’iniziativa “attraverso la ricerca di una grande qualità della proposta, una attenzione ai territori del vino, una decisa vocazione internazionale testimoniata dalla partecipazione dei Bordeaux e dalla presenza di esperti, giornalisti e buyer”. “La formula che abbiamo adottato è quella della degustazione libera che, a nostro parere” continua Marco Panella “consente al pubblico di poter avere una percezione diretta e personale del vino, di seguire al meglio il proprio gusto e di confrontarsi anche con i produttori presenti” .
“La grande attenzione a presentare una offerta di qualità” conferma Ian D’Agata, promotore anche lui dell’iniziativa, Direttore dell’International Wine Academy of Roma nonché esperto di vino tra i più apprezzati in Italia ed all’estero “è stato veramente il motivo ispiratore del lavoro condotto in questi mesi e che, siamo convinti, segnerà il successo di Roma Wine Festival. I produttori ne hanno colto il significato e loro per primi ci hanno premiato attraverso la loro partecipazione. Abbiamo con noi aziende che fanno grandi vini e spesso in produzioni molto limitate e che, nonostante questo, hanno inteso riservare al pubblico di Roma Wine Festival la straordinaria possibilità di una conoscenza in prima persona”.
Al mondo del vino ed ai produttori, Roma Wine Festival ha voluto dedicare non solo una grande opportunità di visibilità, ma anche riconoscimenti concreti al lavoro svolto. Da qui l’assegnazione degli RWF Awards al Miglior Museo del Vino per la difesa della memoria del vino e dei suoi mestieri, alla Migliore Strada del Vino per la visibilità data ai territori, al miglior contributo per la Salvaguardia dei Vitigni Autoctoni per il recupero delle identità locali, al miglior contributo per la Riscoperta di un Vino Storico e, infine, il Visual Communication Wine Award dedicato alla migliore Etichetta del Vino ed il Premio Responsabilità Sociale, dedicato a dare rilievo all’impegno delle aziende del vino.