Tutti i numeri del Brunello

Nel giorno dell’apertura di Benvenuto Brunello 2016, la kermesse di Montalcino dedicata alle annate appena arrivate sugli scaffali di tutto il mondo è già tempo di parlare di numeri e performance. E sono proprio i numeri dell’export a confermare, seguendo il trend positivo degli ultimi anni, le ottime prestazioni del Brunello in giro per il mondo. Crescono infatti le vendite all’estero, che si attestano al 70% della produzione totale (l’anno scorso era stato del 67,5%). A trainare il mercato estero sono gli USA, con oltre il 30%, seguiti da Europa (con UK ancora in crescita, Germania e Svizzera in testa) al 20%, i mercati asiatici (Cina, Giappone, Hong Kong ecc.) che realizzano il 15%, il Canada (12%) e il centro e sud America (8%). Il restante 15% è occupato dagli altri mercati. Per quanto riguarda il mercato, torna di nuovo a salire la produzione, trainata dalla straordinaria performance del Brunello, con 14.620.000 di bottiglie immesse sul mercato nel 2015 (+11% rispetto allo scorso anno), così suddivise: 9.800.000 di Brunello (+17%), 4.500.000 di Rosso, 300.000 di Sant’Antimo e 20.000 di Moscadello. Il giro d’affari del settore del settore vitivinicolo a Montalcino nel 2015 è aumento di oltre il 10% rispetto allo scorso anno, passando dai 168 milioni di euro nel 2014 agli oltre 187 milioni, grazie principalmente all’aumento delle vendite di Brunello. Nel 2015 a Montalcino si è registrato un boom di turisti, con oltre +20% rispetto all’anno scorso, quando i turisti furono 1 milione. La maggiore presenza di visitatori è dimostrata non solo dall’incremento dei pernottamenti, ma anche da quello degli ingressi nei luoghi storici di Montalcino: gli ingressi agli spalti della Fortezza, ad esempio, hanno registrato un +9,52% rispetto al 2014, a dimostrazione del fatto che l’aumento dei turisti, trainato dal settore enogastronomico, genera un effetto positivo per tutto l’indotto. “Siamo di fronte a risultati eccellenti – commenta il presidente del Consorzio del Brunello, Fabrizio Bindocci – che testimoniano la validità del lavoro svolto fino ad oggi, un lavoro che dai filari si trasferice in cantina e prosegue in giro per il mondo. La costanza, la perseveranza e la rinnovata voglia di fare sistema e raccontare, attraverso il Brunello, il territorio di Montalcino, è, senza dubbio, la chiave per il successo: dobbiamo proseguire su questa strada e far conoscere i gioielli della nostra terra partendo proprio dal territorio”.