Critici italiani: gli assaggi

Benvenuto Brunello inizia con gli assaggi dei critici che, da questa mattina, sono nella sala degustazioni per prendere confidenza con il Brunello 2011 e la Riserva 2010. Se il commento sulla vendemmia 2011 è quello generale di un’annata “Annata 2011 al di sopra delle aspettative – dice Paolo Cepollaro, Fis Bibenda – con le carte in regola per evolvere negli anni, anche se impossibilitata a raggiungere la longevità propria della 2010”, è caratterizzata da una “modernità, agilità e leggerezza che la distingue dalle annate vecchio stile come la 2010” come spiega Luciano Di Lello, La Repubblica e conferma Umberto Gambino, www.wining.it. Per Andrea Zarattini, Wine Zone “sulla 2011 pesano le zone di produzione, ma anche il lavoro, l’esperienza e la mano della cantina. Secondo me in grande spolvero sono i giovani produttori”. Sono in molti, poi, a commentare la Riserva 2010 con termini entusiastici a partire da Leonardo Romanelli, QuintoQuarto: “grandi tannini cremosi e piacevoli, il classico vino da meditazione” per passare a Andrea Zarattini, Wine Zone “La riserva è una grande conferma dell’annata degustata lo scorso anno” e Gianni Fabrizio, Gambero Rosso: “molti produttori si sono dedicati alla Riserva che conferma, anche se non interamente, le ottime impressioni dello scorso anno”, Umberto Gambino, www.wining.it: “molte le etichette di livello eccezionale”, Luciano Di Lello, La Repubblica “la 2010 conferma le grandi impressioni dello scorso anno, annata avviluppata molto contratta che ha bisogno di tempo che darà luogo a delle bellissime bottiglie. C’è poi chi esprime concetti più generali su Montalcino ed i suoi vini come Virgilio Pronzati, Tigulliovino: “abbiamo assistito, per il Brunello, ad una evoluzione, negli ultimi 10-12 anni, straordinaria, si è elevata la qualità e l’equilibrio, fino a qualche anno fa c’erano delle vette, straordinarie, oggi poche vette ma il livello qualitativo si è livellato verso l’alto” e Antonio Boco, critico Freelance “Io sono tra gli entusiasti dell’annata 2010, la ritengo una grandissima annata per il Brunello con delle punte davvero eccezionali. Qualche dubbio in più sulla Riserva, non tanto sulla Riserva in quanto tale ma per l’idea della Riserva in generale. Cosa rappresenta nell’idea dei produttori? Qualcosa di più importante dei prodotti base ma da un punto di vista quantitativo ma non sempre qualitativo maggiori maturità maggiori estrazioni un dialogo più stretto con i legni e questo porta a dei vini più maturi e concentrati ma anche un po’ più problematici, non trovo nella Riserva quella classe ed eleganza che avevo trovato negli assaggi dell’annata”.